Visioni di pace by Antonio Bello

Visioni di pace by Antonio Bello

autore:Antonio Bello [Bello, Antonio]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Religion, Christianity, Catholic, Christian Living, Spiritual Growth
ISBN: 9788861539617
Google: oVyUzwEACAAJ
editore: La meridiana
pubblicato: 2022-01-15T08:13:18+00:00


Carissimi,

dovremmo abituarci ad abbinare la Pace a parole più quotidiane. Parliamo quasi sempre di festa della Pace, marce della Pace, veglie della Pace, tavole rotonde sulla Pace.

Ne deriva l’immagine distorta che la Pace riesca ad andare d’accordo solo con compagne fortunate. Che si mostri in pubblico solo con coloro che hanno sfondato. Che accetti di apparire in vetrina solo con realtà di rango superiore.

O di passeggiare in tandem unicamente con seguaci blasonate.

Forse è arrivato il momento di capire che, oltre che di festa, dovremmo poter parlare di ferialità della pace.

Invece che coniugarla sempre con le marce, dovremmo appaiarla un po’ di più con i percorsi quotidiani che, in linea ordinaria, sono scanditi su ritmi scarsamente eroici.

Al di là delle veglie, cariche di vibrazioni emotive e risonanti di salutari utopie, dovremmo prendere atto che la Pace si costruisce anche nei sonnolenti meandri della storia e cresce anche nelle pieghe sotterranee dell’esistenza.

E non è blasfemo affermare che, al di là dei velluti delle tavole rotonde, la Pace si costruisce sul ruvido tavolo del falegname come sul desco del contadino. Sulla cattedra dell’insegnante come sulla scrivania dell’impiegato. Sullo scanno dello scolaro come sulla mensola della casalinga.

Sull’impalcatura del metalmeccanico come su ogni banco impoetico dove si consumano le più oscure fatiche giornaliere. Riappropriamoci, come popolo di poveri, di una ricchezza che ci appartiene. Democratizziamo la pace. Spogliamola di ogni livrea aristocratica che ce la fa sentire estranea e lontana. Pretendiamone la discesa dai pinnacoli di tutte le case bianche del mondo fin nelle catapecchie dei miserabili; e dalle torri di ogni cremlino della terra fin nelle strade delle periferie, nel cui fango germogliano larve di giustizia in attesa di liberazione.

Fabbrichiamo la “Pace fatta in casa”, senza aspettarcela dalle “erogazioni di Stato”. Prendiamo coscienza che i cuori disposti al perdono e alla comunione sono l’unica miniera da cui si estrae la materia prima della Pace, senza la quale anche le più autorevoli Cancellerie diplomatiche potranno offrirci solo ambigue sofisticazioni e sterili surrogati.

Abbiniamo con più coraggio la Pace a quelle espressioni che solo la paura di apparire sognatori ci impedisce di adoperare: amore globale della vita, sapore di Vangelo, bisogno profondo di felicità, tenerezza e stupore, amicizia e dialogo, poesia e umiltà, impegno e speranza…

Queste sono le armi della Pace, senza di che la Pace delle armi, nel migliore dei casi, sarà solo la Pace dei cimiteri.

Parole nobili. Dizionario della nonviolenza – pp. 20, 21



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